[12h Bathurst] Porsche pone il primo sigillo sulla Montagna, gara complicata per Audi
La Porsche GT3-R #912 del team Bamber Motorsport vince la 12 ore di Bathurst edizione 2019, con Werner/Olsen/Campbell. La squadra del pilota ufficiale Porsche vince all’esordio in gare ufficiali, inoltre pone il nuovo record di distanza in gara di 312 giri.
Seconda posizione per l’Aston Martin del team R-Motorsport #62 di Dennis/Vaxiviere/Kirchhofer. La vettura aveva dimostrato di avere velocità già da ieri, completando in prima posizione la Superpole, purtroppo una penalità li ha relegati in 6° fila allo start della 12 ore. Nonostante questo, la vecchia Vantage GT3 (la quale è prossima al pensionamento, questo era il suo ultimo appuntamento in veste ufficiale) ha sostenuto un buon ritmo, mantenendo la testa della gara dopo l’ultimo pit.
Gradino più basso del podio per la Mercedes AMG #999 del team HTP-GruppeM con Buhk/Gotz/Marciello. Il duo tedesco è tornato a condividere la stessa vettura, come faceva ai vecchi tempi con la SLS; con l’aggiunta di Marciello il quale ha dimostrato di avere una reale consistenza nelle endurance. Infatti Raffaele ha effettuato la seconda parte di gara e nell’ultimo stint ha fatto di tutto per tenere la compagnia alle sue spalle. Durante la gara hanno dovuto effettuare ben due Drive Through comminati a Gotz e Marciello per sorpassi sotto bandiere gialle.
Quarta posizione e fuori dal podio per l’altra Mercedes, la #888 del Triple Eight Engineering. I piloti locali Whincup/Lowndes/Van Gisbergen hanno condiviso la vettura. Già prima della Superpole, Whincup aveva dichiarato quanto fosse difficile tenere il passo degli altri, ma complice una buona strategia (tante soste ma brevi) sono sempre rimasti nel leader lap. Van Gisbergen ha terminato la gara con l’ultimo stint, a suon di sorpassi, rimontando dalla 7° alla 4° posizione. Il neo zelandese, finita la 12 ore, è stato portato al centro medico perché aveva grossi dolori fisici, complice il caldo torrido nell’abitacolo e i problemi in frenata riscontrati a fine stint.
Quinta posizione per la BMW M6 #42 dello Schnitzer Motorsport con Farfus/Mostert/Tomczyk. Questa vettura è stata protagonista di due contatti non sanzionati dalla direzione gara: nelle fasi iniziali Tomczyk ha difeso la posizione su Van Gisbergen, il quale lo ha toccato leggermente con l’anteriore della sua Mercedes, facendogli perdere il controllo della sua vettura. Il secondo contatto e forse quello più sotto la lente d’ingrandimento riguarda il contatto con Campbell, lotta per la 3° posizione momentanea. Nella curva Chase, Mostert ha chiuso la porta a Campbell, quest’ultimo lo ha toccato ma erano fianco a fianco, e Campbell ne ha avuto la meglio. Sinceramente, da quanto visto, interpretiamo entrambi i contatti come incidenti di gara, quindi la linea della Direzione Gara è stata giusta, non infliggendo nessuna penalità.
Sesta posizione per la Bentley #108 di Soucek/Soulet/Abril. E’ stata una gara strana la loro, hanno avuto un buon passo per tutti gli stint, purtroppo la vettura si è piantata per ben due volte poco dopo l’uscita dei box, perdendo tempo preziosissimo, specialmente nell’ultimo pit.
Tre motori aspirati nelle prime tre posizioni, è decisamente insolito in una pista come Bathurst. Tre brand diversi nella Top3 (basti pensare che a 40 minuti dalla fine, avevamo 7 costruttori diversi nelle prime 7 posizioni). Questo conferma quanto il campionato gestito da Stephane Ratel sia molto organizzato e competitivo. Dopo 6 ore ben 15 vetture erano nel lap leader, mentre sotto la bandiera a scacchi risultano sette vetture. Il giro più veloce è stato realizzato da Burdon sulla Nissan GT-R GT3 #35 al giro n°300, in 2:03.538, mentre l’ideal lap è di 2:02.753.
Gara difficile per gli alfieri Audi: ai nastri di partenza per la classifica assoluta sono partite due Audi R8 LMS Evo; la #2 di Chris Mies, Chris Haase e Markus Winkelhock e la #22 di Kelvin van der Linde/Garth Tander e Frederich Vervisch. Terminati gli stint in notturna, con pista fredda, le vetture hanno preso un buon ritmo e sono stati sempre nel lap leader. Prima della 6° ora Tander ha colpito la Mercedes #19 di Cristina Nielsen (in classe Pro-Am), tra Curva 3 e Curva 4. L’anteriore destro della R8 LMS è stato strappato via dal contatto, infatti, riuscito a tornare ai box, i meccanici hanno impiegato tempo per sistemare la vettura. Sono stati persi 9 giri. Ma al 181° giro, Vervisch ha perso la vettura nel settore dello Skyline, danneggiando la posteriore sinistra.
Dinamica diversa ma simile sfortuna per la #2, la quale ha avuto un problema alla scatola dello sterzo, mentre era in Top5. La macchina ha ripreso il via della gara, ma ha terminato in 14° posizione assoluta ad 8 giri dal vincitore.
Certamente non son mancate le defezioni: già nella giornata di venerdì, l’Audi #3 di Storey/Shedden/Neal e la Porsche #540 hanno avuto gravi incidenti, tali da non prendere parte alla gara. Mentre nella 12 ore, segnaliamo l’uscita della BMW #34 di Jensen/Catsburg/Krognes dopo 22 giri, la Porsche #12 Evans/Estre/Jones al 37° giro, la Mercedes #77 di Engel/Stolz/Paffett al 185° giro e la Porsche #912 di Dumas/Muller/Jaminet al 234° giro. Queste ultime due mentre erano in prima posizione nei vari stint di gara.