[12h Bathurst] Anteprima e intervista esclusiva a Marco Mapelli

Questo fine settimana andrà in scena la 12 ore di Bathurst, situata a Mount Panorama, in Australia. Il layout del circuito è da mozzare il fiato, 6,2 km di pista con numerosi saliscendi, che la rendono una delle più belle piste del mondo.

La 12 ore di Bathurst nasce nel 1991, (ispirata alla Bathurst 1000 appuntamento dedicato esclusivamente al campionato V8 Supercars), dove all’epoca si sfidavano solamente vetture Turismo e Produzione. Dal 1996 c’è stato un periodo di pausa, fino ad arrivare al 2002 e 2003; in questi due anni si è svolta la 24h di Bathurst.

Dal 2003 al 2006 c’è un nuovo periodo di stallo a causa del fallimento della PROCAR, che gestiva la precedente 24 ore.

Si ritorna sulla “Montagna” nel 2007, questa volta con la durata definitiva di 12 ore. Il 2011 è stato per Bathurst molto importante, infatti da quell’anno si è deciso di aprire alla competizione anche le auto con omologazione GT3.

Il marchio che ha vinto di più a Bathurst è la Mazda, con 4 vittorie all’attivo, dal 1991 al 1994, da notare che allora si correva le vetture Turismo, mentre nelle GT3 Audi ha il record di vittorie, con 2 nel 2011 e 2012, rispettivamente con il Joest Racing e Phoenix Racing.

Il pilota che ha vinto di più è John Bowe, che vanta 3 successi nel 1995, 2010 e 2014.

Nell’edizione di quest’anno invece, Audi è presente ancora in 1° persona e con 7 auto suddivise in 2 classi , con piloti e team di primo piano.

Nella categoria principale, la Pro-Am non poteva mancare la nuova R8 del Team Phoenix Racing #2, affidata a Markus Winkelhock, Laurens Vanthoor e Alex Davison e due Audi Australia, affidate al Team Melbourne Performance Centre: la #74A, ha come equipaggio Christopher Mies, Christopher Haase e il nostro Marco Mapelli, mentre la #75A vede Steve McLaughlin, Garth Tender e Renè Rast, quest’ultimo reduce dalla vittoria di categoria alla 24h Dayotna, andata in scena soli pochi giorni fa.

Un dato per gli amanti della statistica, se Mies vincesse questa edizone, raggiungerebbe Bowe a 3 vittorie.

Anche nella classe Am troviamo il Team Melbourne Performance Centre, con la #5 l’ultima nuova Audi R8, con i piloti Taylor/Mawer/Amtunes; con la #9 la R8 LMS Ultra di Cini/Eddy/Jones e la #40 di Koundouris/Koundouris/Marshall/Davies. L’ultima Audi è del team satellite International Motorsport, con i piloti Bagnall/Armstrong/Haliday.

Anche in questa edizione non facciamo fatica a trovare piloti già affermati in Australia, sicuramente sarà un bello spettacolo vedere i driver’s locali condividere le loro vetture con molti piloti ufficiali, Audi e non. Purtroppo non vedremo al via quest’anno Craig Lowndes, il quale ha corso con Audi le edizioni del 2011,2012 e 2013.

Abbiamo raggiunto Marco Mapelli, che ci ha rilasciato una breve intervista prima delle prove ufficiali che andranno a delineare la griglia di partenza:

Ritorni in Australia con Audi Sport dopo la bellissima prova dello scorso anno, suona come una conferma da Ingolstadt.
“Sicuramente la conoscenza della pista e la buona prova dello scorso anno sono elementi importanti per una pista di questo tipo, sono contento di essere ancora qui con audi”

Quest’anno avrai come avversario Vanthoor con il quale a Bathurst avete fatto la differenza con la R8 LMS Ultra 12 mesi fa. Sarà una bella sfida.
“Sicuramente, il loro equipaggio è molto forte, ma non dimentichiamo di tenere d’occhio Nissan, McLaren e Bentley”.

L’anno scorso vi è mancato qualche “cavallo” a discapito proprio di Nissan, con la Nuova R8 LMS cosa cambierà ?
“Sfortunatamente poco sui rettilinei, paghiamo sempre un po di velocità, ma la nuova macchina è molto più sviluppata dal punto di vista aerodinamico, e nelle parti veloci è un passo in avanti importante, credo che questo ci possa aiutare”

Haase, Mies, Mapelli. Dove può arrivare questo equipaggio?
“Sicuramente puntiamo a vincere”

Quali differenze ci sono tra il team Melbourne Performance Center e il Phoenix Racing?

“L’esperienza del team Phoenix è fondamentale in una gara endurance, anche se in questo team (il Melbourne Performance Center, ndr) abbiamo un ingegnere davvero bravo ed esperto, che ha portato molto know how al team ed ai ragazzi che lavorano sulla nostra macchina”